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Il commissario Lo Gatto di Dino Risi

Updated: May 8, 2019



Il commissario Lo gatto Anno: 1987

Regista: Dino Risi

Autore Recensione:Roberto Matteucci Provenienza: Italia

Il Commissario Lo Gatto, di Dino Risi, sceneggiato con Enrico Vanzina è un film del 1987. Era stato ripresentato anche alla Mostra del cinema di Venezia del 2010, nella retrospettiva dedicata al cinema comico. Ricordo la solita noiosa diatriba fra cinema di serie A – intellettuale e snob – e quello di serie B – popolare e ridanciano.

Questa contesa non finirà mai.

Questi film hanno sempre creato dei personaggi, delle maschere, cresciute facendo una miriade di film e aumentando la loro professionalità. Anche Federico Fellini volle, ad esempio, Ciccio Ingrassia in Amarcord.

Lino Banfi prima della proiezione parlò di quest’ostracismo sempre vissuto, ma con molta signorilità gli bastò una battuta: “Venezia? Ma neppure fino a Mestre ci facevano arrivare”.

Ovviamente non se ne esce. Dai tempi di Gramsci si discute di cultura elevata e popolare. Secondo me non esiste una classifica di generi, salvo la determinazione: il film è bello/brutto o piace/non piace. E Il commissario Lo Gatto è un bel film.

D’altronde Dino Risi è un autore elevato, conosce i ritmi del cinema comico e l’ironia, perciò il prodotto è di alta professionalità.

Il commissario Nicola Lo Gatto è una satirica unione dei tanti modelli del giallo e dei personaggi polizieschi più famosi. E’ deduttivo, è Sherlock Holmes, è Ellery Queen, è azione e … completamente falso. Il colpo di teatro finale è un chiaro esempio.

Non c’è la sola ironia letteraria ma anche quella politica e religiosa. Il morto nei giardini del Vaticano, le relazioni extraconiugali con il Presidente del Consiglio. La Sicilia, non è la solita cartolina, rappresenta il palcoscenico perfetto per tanta ironia, dove solo un personaggio carismatico come Lo Gatto poteva risolvere l’enigma.

Dei tanti film italiani in concorso quell’anno alla Mostra di Venezia non c’erano, salvo errori, film comici. Ed è un peccato perché ironia è arma pungente e affilata, però bisogna essere molto bravi a produrla.


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